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22:51
03:45
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oltre questa libertà dividere la notte in due è inutile
se il tempo unisce allontanando è un banale alleluia andarsene
da/a
da qua
dicevi questa città nel ridere è un amante il cui sorriso appare spento, crudele sentimento
e noi non abbiamo mai imparato a baciarla
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2. |
nella notte, per esempio
04:58
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da questa città che sa di finta metropoli
voglio solo le tue labbra
del colore delle rose appena sveglie.
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3. |
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queste città finiscono dove iniziano gli aeroporti
tramonta il vetro appannato dal quale stavamo guardando il sole
quindi ti va se ci perdiamo in mezzo al niente tipo anche a Natale?
ora che al posto di sognare dobbiamo solamente ricordare
ma come posso esistere se non mi guardi?
e oltre i nostri viaggi di ritorno?
quel lampione è ancora storto come tre anni fa
e allora dimmi che senso ha che il tempo passi
se non è più possibile stare tra noi no, non è più possibile stare più qui
quattro e quaranta di mattina dall’ombra dell’ultimo piano:
c’era una bella luce e immagino la prima sera che ti ho incontrata
due persone che si abbracciano sul ciglio di una strada, senza dire una parola
come se chissà poi quale dio oltre che per me e per te
avesse dato anche per loro l’anima a tutti i luoghi della loro memoria
e la scritta “viva gli sposi” dici che laggiù c’è ancora?
se non è possibile stare tra noi no, non è più possibile stare più qui
provo a immaginare questa giugulare di strade che io e te non percorriamo
io e te che cantavamo nella notte per cercare il modo di sfuggire
è lasciare il mondo quando parti e guardare indietro per andare avanti
mi sa d’irreale, ma è anche l’unica cosa che possiamo fare
cerco di pensare prima di cambiare cosa ho fatto giusto e cosa ho sbagliato
e per un istante almeno immaginare oltre al solito un altro finale
evitare il modo di spiegare questa mancanza di stelle; non conta niente
e poche parole e belle memorie che un giorno mi faranno male
i titoli di coda per poter ballare
ti prego fai presto non è Passato
le luci del tempo oscurano i lampioni e l’alba ci ruba i colori
e trovare il modo di accettarlo: il tempo non è mai del tutto nostro
vorrei tanto riniziare e riviverti, non basta ciò che ho da ricordare
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4. |
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sto ancora cercando il modo di scrivere quella canzone
per fermare l'aria detta tra le parole e incorniciarti in riva al mare
e le macchine che passavano un giorno le inseguiremo
come in Kafka sulla spiaggia dalla nostra sdraio
aspettando di ridere ancora.
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5. |
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instrumental
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lovecraft in tokyo Livorno, Italy
lovecraft in tokyo è un progetto di Filippo Bertoli, Tommaso Melani, Federico Butori e Giacomo Cirinei
Dopo L'EP di
esordio "da/a", post rock con testi in italiano narranti un bovarismo obbligato verso la nostra città di provincia ed il secondo "come saremmo stati?, il nuovo singolo "da dove sto chiamando" anticipa il terzo lavoro del gruppo, dalle sonorità dream pop e dalle atmosfere eteree
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