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1. |
da dove sto chiamando
04:52
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E adesso, dici, cosa ancora?
Se il tempo resta una parola
Tanto, comunque, ovunque siamo
Siamo a mani nude io e te
Principianti in amore e in quello che cerchiamo
Ma quando parliamo di amore, di cosa parliamo?
Prendo tempo per non guardare la realtà
Siamo arrivati presto
E ora, con le medesime formalità, sta arrivando un altro inverno
Risvegliami dai sogni raccontati male dall'amorale realismo che ci fa sbagliare
In fondo sono il primo a non sapere dove va
E da dove sta chiamando
E' solo un altro giro a vuoto se non so
Che cosa sto aspettando
A cieli di distanza, "la bufera ed altro"
"cadono su di noi leggere le parole"
E' passato tanto tempo
Non ho parlato che di te
E' passato tanto tempo
E non ho parlato che di te
E ancora sto chiamando...
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2. |
acrobatica
04:08
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Non credo che diventeremo tutto quello che volevamo
C’era vento sulle nostre bolle di sapone soffiate a caso Restiamo quello che in fondo non sappiamo
o forse cerchiamo quello che non capiamo
E quante volte ancora
ci guarderei ricominciare
Sembrava davvero che ce l’avessimo potuta fare
Ma chi l’ha detto che
dobbiamo essere spettacolari?
Andarcene come scoppi nei cieli autunnali
È uno zodiaco di fantasmi il nostro amore
Acrobatica a parole, come amanti (o genitori)
Cerchiamo quello che in fondo non sappiamo
o forse restiamo dove non volevamo
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3. |
mondegreen
03:24
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Forse era meglio non dirlo
sapere lasciare stare
Che in questo mondegreen in fondo
ci eravamo solo sentiti male
E di tutte le parole che
ci vedevamo arrivare
Capivamo solo quelle che in fondo volevamo sentire
Cambiando tempi ai verbi
esisti solo tra le mie parole
È per fuggire la distanza
che sei andata lontano?
Ci sono tante cose
che non mi lasci dire
Cose che non so dirti e non mi lasci dire
Tutto questo per che cosa?
E per quanto ancora?
… fino a quando ce ne dimenticheremo?
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4. |
i rischi della primavera
04:59
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Ho primavere da dirti
ma proprio non riesco a fiorire
Conto le settimane
ma i giorni che aspetto poi passano uguale
E non mi riesco a spiegare
sul seno gentile dei tuoi condizionali
Mentre la curva delle tue labbra
rinnova la storia tu inseguimi ancora che
Che quello che io so di te
tu non lo riesci a vedere
Siamo a un milione di chilometri
dentro una vita che ignori
Nei nostri voli pindarici,
fatti di silenzi e viaggi di ritorno
Vestiti neri e scene da film,
li vivemmo insieme, senza saperlo
Chissà se passi ancora di qui
mentre vedo aumentare lo spazio tra di noi
Ed eravamo felici
ma non lo sapevamo abbastanza che
Che quello che io so di te
tu non lo riesci a vedere
Siamo a un milione di chilometri
dentro una vita che ignori
Ma ora vienimi a prendere
ora che siamo immobili
che quando vedo qualcosa
l’abbiamo già vista insieme
E si compone di sviste
il nostro non stare soli
Tanto poi ci vediamo tra un centinaio di ore
Ora che conosciamo i rischi della primavera
e dei baci mancati di sabato sera
Mi viene da chiedermi “e poi?”
“e poi?”
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5. |
ragazza che precipita
07:27
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lovecraft in tokyo Livorno, Italy
lovecraft in tokyo è un progetto di Filippo Bertoli, Tommaso Melani, Federico Butori e Giacomo Cirinei
Dopo L'EP di
esordio "da/a", post rock con testi in italiano narranti un bovarismo obbligato verso la nostra città di provincia ed il secondo "come saremmo stati?, il nuovo singolo "da dove sto chiamando" anticipa il terzo lavoro del gruppo, dalle sonorità dream pop e dalle atmosfere eteree
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